mercoledì, febbraio 08, 2006

A tambur battente

Nel teatro odoroso di legno curato e scintillante di stucchi dorati, il palco è una scatolina da gioielli tutta per noi, morbida di velluti color porpora.
Il concerto comincia dietro la nostra porta con una processione di tamburi, flauti e piccoli piatti d'ottone.
E sono vibrazioni, ritmi circolari, silenzi infinitesimi e colpi vibrati di pura volontà, kimono rigidi e posture perfette, maschere di concentrazione totale ed espressioni buffe per scherzetti bambineschi.
E sono corpi perfetti scolpiti dalla musica. Sudore che vela muscoli su cui si posa il mio piacere estetico.
Sui cui si posa il mio piacere.
L'emozione è la vibrazione che fa muovere il diaframma, l'emozione sono le tue mani che non mi lasciano mai, l'emozione è il suono del koto, l'emozione è condividere.

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